“L’annullamento del Motor Show 2013 di Bologna insieme alla fase di stallo che sta attraversando il settore nautico con un calo del fatturato del 60% e una minore presenza di espositori alla 53^ edizione del Salone Nautico di Genova sono altri preoccupanti segnali che ci dicono che le aziende italiane andrebbero supportate e aiutate anziché ostacolate dalle consuete lungaggini burocratiche e da una politica fiscale a nostro avviso sbagliata.
Ostacoli, questi, che incontrano sia i grandi che i piccoli imprenditori.
L’industria automobilistica e nautica da sempre sono il fiore all’occhiello del mercato italiano e possiedono enormi potenzialità per contribuire alla ripresa economica del nostro paese. Eccellenze Made in Italy che andrebbero tutelate e incentivate ma al momento questo grido di aiuto è ignorato dalla nostra classe dirigente che prima o poi dovrà intervenire in modo netto e deciso. Solamente cinque anni fa eravamo il secondo mercato automobilistico d’Europa , oggi il nono. Dati che dovrebbero far riflettere visto che se si ferma l’industria automobilistica si ferma anche una parte importante del Paese. Siamo inoltre una nazione che ha il suo naturale sbocco sul mare da millenni, eppure la nautica viene ancora considerata come un settore per privilegiati.
Ci auguriamo che il caso del Motor Show non sia un addio definitivo e che la classe dirigente italiana sappia dare una sterzata prima del burrone” così in una nota Giuseppe Sarnella Presidente di Confimprese Turismo Italia.