Unire tradizione e innovazione coniugando le rispettive competenze e facendole entrare in sinergia per ottenere risultati innovativi. È quanto ha detto Francesco Caloia, già dirigente scolastico del Liceo Guido Dorso e ora dirigente dell’Istituto Superiore Bruno – Dorso, derivante dall’accorpamento tra il Liceo Artistico e di Scienze sociali e l’Istituto Tecnico commerciale e per geometri, Gaetano Bruno, in occasione della presentazione del progetto Crescere in coesione, volto a promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale.
Patrocinato dal Comune di Ariano Irpino, in rete con l’Istituto Comprensivo Camporeale e in collaborazione con il Centro Multidisciplinare Giovanile DNA (Associazione Miscellanea) Il Liceo Guido Dorso, ha presentato le attività progettuali F3 FSE_POR_CAMPANIA-2013-146, realizzate grazie ai Fondi strutturali europei (Pon 2007-2013).
Volte allo sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e i soggetti considerati più a rischio, le attività progettuali, contemplano prototipi innovativi. Come ha illustrato efficacemente il prof. Domenico Ciccarelli, responsabile dei progetti e “facilitatore”, sono stati intrapresi diversi percorsi, che si sono concretizzati in attività di laboratorio divise per aree di lavoro, alcuni dei quali conclusi, altri in fase di svolgimento.
A proposito di ‘C’ come ceramista, Modulo “Mi aspettano in bottega”, il prof. Ciccarelli ha sottolineato: “I nostri eroici ragazzi, nel mese di luglio 2013 non sono andati al mare, ma in sei botteghe di altrettanti ceramisti arianesi. Che dire, se non bravi! È un valido esempio, per non mollare un territorio che spesso si dedica ad iniziative anche lodevoli, ma dimentica che Ariano è “Città della ceramica” e non ha importanti fabbriche di cioccolata, famosi studi di produzioni cinematografiche, industrie per la produzione della birra, ecc … Ha “soltanto” uno dei più importanti Musei della Ceramica d’Europa, diverse botteghe artigiane di manufatti ceramici e un Liceo Artistico che qualcuno ha anche tentato di “ridimensionare”, ma che sta lottando per ritagliarsi un importante ruolo di rilancio per l’occupazione giovanile nel settore del designer abbinato alla tradizione ceramica. Da queste botteghe non si riceve troppa “visibilità politica”, ma qualche amministratore, che pur sta dimostrando un certo impegno per i giovani, può accompagnarci, se vuole, in un viaggio che porta al rilancio sociale ed economico delle nostre zone. Soprattutto se si capisce che i giovani sono una risorsa che va “formata” e “curata” tutto l’anno, non solo nei venti giorni di vetrina agostana”. Nell’ambito del progetto ‘D’ come designer, nel modulo COSTUME STORICO, è stato confezionato abilmente “IL VESTITO DEL RE…E DELLA REGINA”, da mani che non avevano mai infilato un ago. “Ai confini dell’anima”, si è invece occupato della pittura come espressione dell’individualità. Il percorso “L’isola che non c’è (ma che potrebbe cominciare ad esserci)”, è concluso solo parzialmente: i moduli in cui è articolato, saranno completati nel 2014, così come “Tanti modi per raccontare il mio paese”, i cui ultimi moduli si concluderanno il 31 agosto 2014. Alle 19 e 30, la proiezione di video-mapping realizzati dagli allievi, sul campetto dell’Istituto, ha completato la presentazione dei lavori.