Il CSV Irpinia solidale inaugura il nuovo Centro di Formazione e Casa del Volontariato

È iniziato con il ricordo commosso di tre volontari scomparsi prematuramente il convegno ‘Tra vecchie e nuove vulnerabilità: ruolo delle Istituzioni e del Volontariato’ promosso dal CSV Irpinia Solidale, che si è svolto questo pomeriggio presso il Palazzo della Provincia di Avellino.
È stata Cesara Maria Alagia, presidente del CSV, con il suo invito ad osservare un minuto di silenzio, ad aprire i lavori, sottolineando la particolarità che la nostra provincia riveste nell’ambito del volontariato: “Una provincia che è laboratorio di volontariato, un volontariato particolare perché nato dopo il sisma dell’80 ed ha quindi un valore aggiunto nel ricucire le relazioni della nostra comunità. Dal 2004, anno di nascita del CSV, ad oggi, le organizzazioni di volontariato iscritte sono passate da 34 a 176, un riconoscimento importante, così come importante è la nuova struttura che oggi andiamo ufficialmente a inaugurare”.
Il convegno ha voluto proprio fare il punto sul concetto di ‘vulnerabilità’, che oggi si amplia a categorie e fasce sociali sempre più estese ed è stato un’occasione per fare un’analisi delle nuove problematiche sociali del territorio, per confrontarsi e interrogare le istituzioni sulla strada da percorrere.
Lucia Vietri, in rappresentanza del Comune di Avellino, ha sottolineato come le organizzazioni di volontariato siano risorse importanti in quanto veri e propri serbatoi ricchi di energie umane e ideali e che in quanto tali vanno considerati interlocutori privilegiati dell’ente Comune.
Don Sergio Melillo, intervenuto in rappresentanza del Vescovo S.E. Francesco Marino, ha evidenziato come le fratture sociali siano oggi rilevabili a più livelli, e partano proprio dalle famiglie in difficoltà. Proprio da qui bisogna ricominciare e in particolare da un rapporto con le istituzioni più stretto e forte.
Fausto Casini, Presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione con il Sud, si è soffermato in particolare sul concetto di rete, sempre meno presente in una società odierna frammentata, che favorisce l’individualismo, anche nelle organizzazioni di volontariato. Bisogna quindi mettere in primo piano la responsabilità di stare insieme e lavorare per poter costruire infrastrutture che vadano a diminuire la vulnerabilità.
Rosa D’Amelio, presidente della Commissione Politiche Giovanili del Consiglio regionale della Campania, dopo una riflessione sulle figure dei ‘nuovi poveri’, che vanno ad accumularsi e spesso quasi ad offuscare chi già viveva in uno stato di difficoltà, ha riconosciuto come spesso le istituzioni si appoggiano troppo alle associazioni, che inevitabilmente suppliscono al loro ruolo.
Giuseppe Brancaccio, coordinatore del centro ‘La casa ospitale’ di Napoli, ha sottolineato come ci sia, di fondo, un problema culturale e di visione della realtà, per cui è necessario ripartire elaborando strumenti che ci permettano di superare l’emarginazione sociale che passa anche attraverso il nostro linguaggio. Necessarie sono dunque una presa di coscienza e atto forte delle istituzioni, oltre che una riforma del mondo del volontariato.
Le conclusioni sono state affidate a Giuseppe Acocella, coordinatore della V Commissione Welfare e PA del Cnel: “Chi è vulnerabile sta alla mercè degli altri. Oggi, per fare un esempio l’anziano non autosufficiente sta alla mercè degli altri. La lotta alla povertà significa lotta all’esclusione sociale. Il volontariato è importante perché dove si creano vuoti istituzionali, c’è la riconquista del mondo sociale. La carenza di rete che stiamo vivendo oggi viene ricostruita proprio dal volontariato, e far parte di questo mondo significa aver aperto uno dei pochi spiragli in una società sempre più menefreghista e ostile verso gli altri”.
Relatori e soci delle organizzazioni di volontariato si sono poi spostati in Corso Umberto I 109, dove avrà sede il nuovo Centro di formazione e Casa del Volontariato del CSV Irpinia Solidale: Il Centro di formazione avrà l’obiettivo di ospitare corsi di formazione professionale, mentre la Casa del Volontariato è un progetto che prevede l’utilizzo della struttura da parte delle organizzazioni di volontariato della provincia di Avellino iscritte al CSV, molte delle quali prive di una propria sede.