Montecalvo Irpino, film amerò sempre vita e apostolato di san Pompilio Maria Pirrotti

Nell’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI con la lettera Apostolica “Porta Fidei” dell’11 ottobre 2011, la Parrocchia di San Pompilio Maria Pirrotti di Montecalvo Irpino ha inteso valorizzare, ancora una volta, la figura del suo illustre concittadino San Pompilio sacerdote e religiose delle Scuole Pie, nato a Montecalvo Irpino il 29 settembre 1710.
Da poco si sono concluse le solenni celebrazione del Terzo Centenario della Nascita del Santo montecalvese e sulla scia dell’entusiasmo suscitato da quell’evento, la Comunità Parrocchiale si è impegnata in un’opera, unica nel suo genera, che a molti è sembrata bizzarra: la realizzazione di un film sulla vita, l’apostolato e il messaggio di San Pompilio.
Il Santo Padre Benedetto XVI accogliendo in udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano il 9 marzo 2011, circa 730 pellegrini montecalvesi, in occasione del decennale del ritrovamento della statua della Madonna dell’Abbondanza, ebbe a dire: “Rivolgo un cordiale saluto a voi, fedeli di Montecalvo Irpino, qui convenuti nel ricordo di San Pompilio Maria Pirrotti, e vi esorto a rendere ovunque una generosa testimonianza cristiana, seguendo le orme del vostro Patrono e sostenuti dalla materna intercessione di Maria, che voi venerate con il titolo di Madonna dell’Abbondanza”. Nella Lettera Apostolica sopra citata ha poi detto: “Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita (cfr Ap 7,9; 13,8), hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali furono chiamati.
Convinti, quindi, del luminoso esempio di santità del grande San Pompilio Maria Pirrotti, la Parrocchia ha messo in campo questa progetto originale.
Nessun finanziamento pubblico, nessun attore professionista, nessun esperto cinematografico, nessun regista di grido, ma solo la buona volontà, la straordinaria ricchezza del volontariato e la forza dell’amore.
Il film tratta tutta la vita del santo scolopio, dalla nascita alla morte. Una vita che attraversa tutto il secolo dei lumi, scenario d’azione non facile per un personaggio come San Pompilio, convinto del perfetto connubio tra fede e ragione. Ricordava al padre nella lettera scritta da Melfi del 1° luglio 1731: “Ricuso però di essere, o santo solo, o dotto solo, ma santo e dotto insieme”. La produzione cinematografica è stata realizzata dall’Aurora Video Filmakers di Vincenzo Botticelli, che ha saputo realizzare con grande professionalità un prodotto di sicuro impatto emotivo.
Il vero progetto dell’opera era il coinvolgimento dell’intera comunità montecalvese, che accogliendo l’invito del parroco don Teodoro Rapuano, sceneggiatore, scenografo e regista del film, si è unita intorno ad un progetto e valori condivisi.
Più di 450 gli attori e le comparse presenti nel film; circa 40 le persone coinvolte per l’allestimento dei vari set (Falegnami, fabbri, carpentieri, elettricisti, tappezzieri, imbianchini); 3 le scuderia coinvolte per la fornitura di cavalli e carri; 9 i paesi interessati per la realizzazioni dei vari set.
La colonna sonora è del Maestro Toni Romano, mentre quella per le due sigle è del Maestro Paolo Cauteruccio.
I costumi sono di Adriana Monaco di Ariano e significativo è stato il lavoro di ricerca e di laboratorio delle sarte di Montecalvo.
Economicamente il film è stato sostenuto dalle offerte libere dei fedeli e dalle sponsorizzazioni degli esercenti del paese.
 

IL SIGNIFICATO DEL TITOLO:

AMERò SEMPRE
Vita e Apostolato di San Pompilio Maria Pirrotti

La storia della vocazione religiosa di San Pompilio, si consuma tra le mura della casa paterna e alcuni luoghi simbolo della religiosità montecalvese, come la Chiesa Madre e il Convento di Santa Caterina dei Padre Agostiniani. Anche se non unica nella storia della vita religiosa, ha indubbiamente dell’insolito, dello straordinario. Tutte le preghiere del giovane Pirrotti, tutte le sue segrete lacrime erano rivolte al Signore perché un po’ di luce facesse nella sua anima. Apriva spesso la sua anima al direttore spirituale. A questo scopo, col consenso del padre spirituale, non altrimenti noto che come il Lettore nel Convento di Santa Caterina dei Padri Agostiniani di Montecalvo, decide di fare un ritiro spirituale di otto giorni. Di questi esercizi, fatti quasi sicuramente tra la fine del 1725 e i primi mesi del 1726, sono giunte a noi le conclusioni dei temi di meditazione e i propositi che il giovane, giorno per giorno veniva annotando in un suo quadernetto. All’ottavo giorno di meditazione nella terza proposizione scrive: AMERò SEMPRE, SENZA CESSARE UN MOMENTO, SENZA CIOè STARE IN SUA GRAZIA PER NON AVER LA DISGRAZIA DI PERDERLO, E CHE SE LO PERDERò DOPO QUESTI SANTI ESERCIZI, NON LO RIACQUISTERò Più, perché SARà L’UNICO MEZZO, CHE MI HA DATO.
Un proposito mantenuto per tutta la vita, senza cessare un momento di amare Dio e i fratelli.
SCHEDA DEL FILM
Titolo del film:
AMERO’ SEMPRE

Anno di produzione:
2013
 
Produttore:
PARROCCHIA SAN POMPILIO MARIA PIRROTTI – MONTECALVO IRPINO (AV)

Regia:
TEODORO RAPUANO

Sceneggiatura:
TEODORO RAPUANO

Colonna sonora film:
M° TONI  ROMANO

Colonna sonora sigle:
M° PAOLO  CAUTERUCCIO

Scenografia:
TEODORO RAPUANO
GIANFRANCO TULIMIERI
ALBERTO TEDESCO

Casting:
SILVANA DI FONZA
TERESA SICILIANO
IAMPAGLIA VINCENZINA

Produzione Cinematografica:
AURORA VIDEO FILMAKERS
di VINCENZO BOTTICELLI

Direttore della fotografia:
SIMONE BOTTICELLI

Tecnico audio:
VINCENZO BOTTICELLI

Operatore di ripresa e postproduzione:
SIMONE BOTTICELLI

Secondo assistente
LIBRIZZI MARIA ASSUNTA

Segretario di edizione:
FABIO BOTTICELLI

Trucco e parrucco:
SILVANA DI FONZA


Fotografo di scena:
D’ADDONA FRANCO

Costumi:
ADRIANA MONACO E SARTORIA MONTECALVESE

Adetto stampa:
D’ADDONA FRANCO

Durata:
210 minuti

Location:
MONTECALVO IRPINO (Chiesa Madre, Canonica del Carmine, Palazzo Ducale, Palazzo Pirrotti, Palazzo De Cillis, Palazzo De Marco, Palazzo Caccese, Abitazione Antonio Grasso e Caccese Antonio, centro storico)
CAMPI SALENTINA (Parrocchia, Santuario e centro storico)
ATESSA (Parrocchia e centro storico)
BUONALBERGO (Parrocchia, centro storico e Taverna Montechiodi)
PADULI (Convento della Madonna di Loreto)
CASTELFRANCO IN MISCANO (Chiesa campestre di San Lorenzo)
VITULANO (Basilica SS. Annunziata e Sant’Antonio)
CIRCELLO (Chiesa di San Nicola)
MERCOGLIANO (Abazia di Montevergine)


TRAMA DEL FILM
Il 10 giugno 1839, nella chiesa del Purgatorio in Montecalvo, il Legato Pontificio della Città di Benevento Mons. Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, apre il Processo beneventano di Beatificazione di Padre Pompilio Maria di San Niccolò, sacerdote e religioso delle Scuole Pie, nato a Montecalvo Irpino il 29 settembre 1710. Dopo l’infanzia e la prima giovinezza nella terra natale, il sedicenne Domenico Pirrotti, sesto figlio di una famiglia borghese di Montecalvo, lascia il paese e raggiunge Benevento, accolto dai Padri Scolopi. Prenderà il nome di Padre Pompilio Maria di San Niccolò. Una vita impervia, eroica, piena di ostacoli. A Brindisi è ordinato sacerdote il 20 marzo 1734. Luminosa catechesi, infiammata predicazione, esercizi spirituali, saggia direzione spirituale, confessioni, assistenza a malati e bisognosi. Un apostolato molteplice e generosissimo in tempi assai tristi per la vita cristiana a motivo dell’anticlericalismo e del freddo giansenismo, che allontana i fedeli dall’Eucaristia, dalla devozione al Sacro Cuore e alla Madonna. Nutre un amore tutto speciale per l’Eucaristia, sostiene e difende la pratica della Comunione quotidiana, divulga con fervore contagioso la devozione al Sacro Cuore di Gesù, definendolo “L’Amante bello” e ripetendo: “Col cuore sempre nel Cuore di Cristo”. A se stesso ripete spesso: “Amerò sempre!… Quello che non è eterno è nulla”. La sua è una missione di instancabile santificatore delle anime nell’esercizio del ministero sacerdotale.  E tutto questo tra indescrivibili tempeste: è accusato di essere  turbolento, fazioso, inquieto, eccessivamente amante del proprio dovere e troppo condiscendente nell’assolvere i peccatori; è sospeso dal ministero della confessione, predicazione e direzione spirituale, espulso dal Regno di Napoli, per anni va ramingo da una casa all’altra dell’Ordine; subisce attacchi fisici dal demonio, sopporta persecuzioni e atroci sofferenze fisiche e tutto questo con il fervore nella calma, la calma nel fervore.  Riesce, infine, a rientrare di nuovo nel Regno di Napoli e dopo una breve visita ai suoi in Montecalvo, arriva nel profondo Salento afflitto da una durissima carestia.  Nell’ultimo anno di vita, moltiplica i gesti di carità per tanti affamati, bambini e poveri, che difende dalle angherie dei ricchi. Al tramonto del sole, al suono delle campane che annuncia i primi vespri della Madonna del Carmine, rende l’anima a Dio in Campi Salentina. È il 15 luglio del 1766.
 
 
IL MANIFESTO
Il manifesto ritrae nel registro superiore i tre attori che hanno interpretato San Pompilio: Domenico Di Fonza (Domenico Pirrotti dodicenne); Dario Fioravanti (Domenico Pirrotti quindicenne); Gianfranco Carbone (Padre Pompilio adulto). A destra emerge un libro per richiamare l’attività culturale di Padre Pompilio, mentre nel registro inferiore è raffigurato Padre Pompilio circondato da bambini dinanzi ad un’edicola mariana