Venerdi 15 marzo ore 19,00, nell’ambito degli incontri de “La versione di Marte”, presentazione del libro “Vladimir Majakovskij. Visione ed eversione di un’opera totale” a cura di Alfonso Amendola e Annamaria Sapienza (Liguori Editore). Dopo i saluti di Annibale Elia e Mauro Menichetti (rispettivamente Direttori dei Dipartimenti di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione e di Patrimonio Culturale dell’Università) e di Ermanno Guerra (Assessore alla Cultura e all’Università, Comune di Salerno). Interventi di Isabella Innamorati (docente di Storia del Teatro e dello spettacolo) e Pasquale Iaccio (docente di Storia del cinema), coordina Giulio Baffi (docente e critico teatrale). A seguire proiezione del film “La signorina e il teppista” (1918) diretto da Evgenij Slavinskij e Vladimir Majakovskij (anche interprete del film liberamente ispirato a “La maestrina e gli operai” di Edmondo De Amicis). Il film sarà accompagnato da un live-set a cura di K.Lone (autore della riscrittura in elettronica della colonna sonora).
Il volume “Vladimir Majakovskij. Visione ed eversione di un’opera totale” a cura di Alfonso Amendola e Annamaria Sapienza (Liguori Editore) è diviso nelle sezioni “Azioni immagini pensiero” e “Laboratorio Majakovskij” e comprende saggi di Alfonso Amendola, Igor Canto, Roberto D’Avascio, Vincenzo Del Gaudio, Maria De Vivo, Aurora Egidio, Antonino Masilotti, Stefano Perna, Annamaria Sapienza, TeatrAzione, Teatro delle Nuvole e Mario Tirino. Un volume collettivo per raccontare un artista complesso e multiforme come Vladimir Majakovskij che appare, per sue caratteristiche strutturali, inafferrabile e impossibile da recingere in alcuna definizione. Protagonista delle avanguardie sovietiche in un ambiente particolarmente fecondo di stimoli quale la Russia pre-rivoluzionaria, Majakovskij rappresenta una singolare figura di poeta, attore, pittore, disegnatore costantemente alla ricerca di forme espressive nelle quali veicola una indomabile creatività. La produzione majakovskijana si caratterizza come la rappresentazione di un desiderio estremo di libertà artistica, priva di pregiudizi teorici e applicativi, irrinunciabile e necessaria. Il volume, dal taglio introduttivo, è redatto a più mani e si compone di saggi affidati a giovani specialisti nei settori di volta in volta analizzati. Il libro si rivolge tanto agli studenti quanto ai sempre numerosi appassionati e cultori del grande maestro russo, che possono ritrovare il poliedrico artista nella veste di potente visionario ed anticipatore del nostro contemporaneo.
Il film, La signorina e il teppista (1918) diretto da Evgenij Slavinskij e Vladimir Majakovskij (anche interoprete del film liberamente ispirato a La maestrina e gli operai di Edmondo De Amicis) è ambientato in un povero quartiere operaio e narra la storia del giovane sbandato Saltafinestra, che nel film ha il volto e la potente fisicità di Vladimir (e che al meglio lo mostra in quella “ruvidezza infinitamente fragile” nella bellissima definizione di Mejerchol’d). La storia è semplice e “classica”: Saltafinestra, ragazzo di strada, la cui esistenza è un misto d’arroganza, risse e disperazione… si redime nel nome dell’amore. Film dal taglio “mélo popolare” (Angelo Maria Ripellino) che molto si distanzia dalla tensione futurista di Majakovskij e per questo ancor più prezioso ed originale contributo per comprendere la complessità del grande autore di Bagdadi.
I curatori, Alfonso Amendola e Annamaria Sapienza, insegnano, rispettivamente, Sociologia degli audiovisivi sperimentali e Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Salerno.
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