Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del capogruppo dell’opposizione del comune di Capriglia irpina al sindaco Nunziante Picariello.
“Egregio signor sindaco, alla minoranza comunale si impone, a distanza di sei mesi dall’insediamento, un analisi seria e responsabile dell’attività amministrativa. Preliminarmente necessita evidenziare che quanto promesso in campagna elettorale, ossia revocare l’ordinanza sindacale di divieto di tumulazione nel cimitero di Capriglia Irpina per i non residenti, non è stata in alcun modo presa in considerazione. La promessa, ad oggi non mantenuta, è solo la premessa per considerare tutta una serie di ulteriori attività che a parere della minoranza non sono state in alcun modo esaminate, valutate e pertanto rimaste prive di adeguate risposte, che un’amministrazione responsabile, ragionevole, seria ed affidabile avrebbe dovuto dare. In campagna elettorale sono state spese fiumi di parole con le quali è stata partecipata la volontà di voler far un piccolo ampliamento cimiteriale, contrariamente al progetto definitivo già approvato dalla passata amministrazione, nel quale rientra anche l’ampliamento della strada Comunale Santa Maria, opera completata e consegna all’amministrazione ma non ancora resa fruibile alla popolazione, per poi dare il via all’individuazione di un nuovo sito cimiteriale. Tanto del piccolo ampliamento su quello esistente quanto dell’individuazione del nuovo sito cimiteriale non vi è alcuna traccia ovvero indizio negli atti di indirizzo della nuova amministrazione comunale, se non quello di reperire all’interno del cimitero esistente altre possibilità di tumulazione. Questa amministrazione ha affrontato la problematica dell’emergenza della sede comunale, caduta di intonaco dal solaio, per il quale, il sindaco ha adottato ordinanza di chiusura, ha occupato l’immobile denominato “nuova sala consiliare” e fin qui tutto nella norma, ma a quanto pare l’emergenza sarà costante nel tempo, e chissà per quanto tempo, atteso che ha allocato tutti gli uffici comunali in circa 150 mq., allorquando avrebbe potuto ed in ogni caso può ancora, tenuto conto che il Comune di Capriglia Irpina dispone di altri immobili – centro sociale di Via Belvedere e ex scuola di San Felice – tutti completi e adeguati sotto ogni profilo, allocare in modo degno, decoroso e funzionale i vari uffici comunali; invece allo stato pare che tanto i cittadini quanto i dipendenti, che non hanno mosso alcun rimostranza, sono sottoposti ad un controllo personale e diretto da parte dell’amministrazione – come una sorta di stato di polizia – con buona pace della privacy e della produttività.
A questo si potrebbe aggiungere in modo esemplificativo:
1) dove sono finiti i soldi dell’opera pubblica denominata Cardogneto – soldi con vincolo di destinazione – dei quali nel bilancio comunale non vi è traccia?
2) Che fine ha fatto l’emergenza e l’urgenza delle vasche di raccolta dei reflui fognari in località pozzo del Sale?
3) Che fine ha fatto l’opera pubblica denominata Piazzetta Cioppolo, opera prevista nel P.U.C. della quale non vi è traccia né nelle opere pubbliche annuali né nelle opere pubbliche triennali?
Sindaco, hai dimenticato l’ostentato “bene comune”, infatti l’amministrazione si è fatta carico di affidare, in comodato d’uso gratuito, i locali di Via Belvedere ad una onlus, alla quale tuttavia gli ha riconosciuto in via anticipata e per tre anni l’obolo di €. 2.000,00 annuali e con l’ulteriore l’onere di pagare tutte le spese relative alle forniture – acqua, luce, spese di riscaldamento e manutenzione ordinaria; in altri termini il comune di Capriglia Irpina, paga per tenere una onlus della quale non si comprende quale siano la finalità e quale possa essere il vantaggio per la comunità! L’amministrazione deve giustificare l’operata scelta, diversamente farebbe il bene di poche eletti! L’amministrazione non deve trincerare le proprie scelte personali ed egoistiche dietro gli atti di indirizzo nei quali tuttavia si legge la scelta del fortunato di turno e del relativo costo convenuto, ovvero porre delle spese a carico della comunità a copertura di spese ludiche già effettuate, in tal maniera si stravolge la distinzione tra potere politico, amministrativo e gestione, atti a cui i funzionari non possono e non devono prestarsi quale arma di ricatto per avere un proprio tornaconto – indennità ulteriori ed eccessive – L’amministrazione ha affrontato la problematica I.C.I. – I.M.U. senza venire in alcun modo incontro alle esigenze della cittadinanza, anzi ha fatto un semplice compitino, per il quale da un lato non ha inteso, per mancanza di autorevolezza o per eccesso di incompetenza, valutare la possibilità di applicare una riduzione dei valori di riferimento e non motivare la non scelta nell’attesa degli esiti del ricorso al TAR, relativo alla delibera di consiglio avente ad oggetto determinazione dei valori delle aree omogenee, e degli eventuali esiti dei ricorsi alla commissione tributaria, proposti dai cittadini tassati oltremodo rispetto alle difficoltà economiche che l’intero paese ed anche i cittadini del comune di Capriglia Irpina stanno vivendo, non solo ma, ove non bastasse, l’amministrazione comunale, ha inteso incrementare le aliquote I.M.U. in modo iniquo, basti pensare all’incremento sulla prima casa dell’ordine del 25% – tassa inesistente fino al 2011 – nonché l’incremento sulla seconda casa dal 6,25 all’8,60, entrambe ulteriormente aggravate dall’incremento delle rendite catastali! Rimanendo sorda alle sollecitazioni motivate della minoranza la quale si è fatta carico, di portare all’attenzione del consiglio una proposta seria, cosciente, responsabile e motivata, anche con il parere positivo dei dirigenti, della quale l’amministrazione comunale, con motivazione contraddittoria, non ha inteso neanche discuterne. Sul punto il manifesto della minoranza consiliare, condiviso dalla popolazione, non ha sortito alcun effetto e non ha suscitato in capo al sindaco ed agli amministratori neanche un rigurgito di responsabilità, ma hanno preferito, come Ponzio Pilato, aspettare gli eventi! Poi, in ogni caso, l’amministrazione dovrà giustificare, nel bilancio 2013, l’entità dei tributi incassati e la destinazione. Se queste sono le premesse dell’amministrazione Picariello prendiamone tutti nota e non dimentichiamoci che se il buon giorno si vede dal mattino a Capriglia Irpina è ancora notte fonda!”.