SOLOFRA – Questo rimpasto, avvenuto dopo solo 6 mesi dalla prima composizione della Giunta e necessario solo a soddisfare i notabili dell’UdC, sta costando ai solofrani un prezzo troppo alto. Nell’agenda del sindaco Vignola i problemi quotidiani di questa comunità vengono dopo le alchimie di palazzo e gli equilibri di potere. Solofra avrebbe almeno bisogno di condizioni politiche minime con assessori a tempo pieno e una Giunta stabile. Questo centrosinistra non è in grado neppure di garantire il minimo funzionamento.
Alla fine dopo sei mesi dal primo Consiglio comunale, senza nessun protagonismo sulle sfide relative alla gestione dei rifiuti, all’ambiente, all’area industriale e alla delicata vicenda delle municipalizzate, le scelte effettuate risultano modeste, tardive e nessuno comprende perché ci sono voluti tutti questi mesi per arrivare a quello che si sarebbe potuto compiere già a maggio. Insomma, la montagna ha prodotto un topolino.
Non sappiamo come il sindaco e soprattutto come il Pd spiegheranno ai solofrani domani che in questi mesi hanno giocato e scherzato. Sarà difficile far capire ai nostri concittadini la vera motivazione di questa crisi che ha paralizzato per più di 6 mesi l’attività del Governo comunale e che tanti guasti ha prodotto; perché la fiducia che oggi si pone a questa Amministrazione è anche il risultato di questa non gestione che si protrae ormai da tanti mesi e che ha visto un crollo del gradimento del sindaco e della Giunta rispetto a quello che era stato il risultato elettorale (elezione vinta, si ricordi, con il 27 per cento delle preferenze).