Alle ore 10.30 con partenza dal Palazzo del Comune di Mercogliano un Corteo storico si snoderà fino al Palazzo Abbaziale di Loreto, mentre nel pomeriggio il Corteo partirà dal Palazzo Comunale di Summonte e, percorso tutto il centro storico, raggiungerà la Torre Angioina. Qui verrà consegnata nelle mani del Sindaco di Summonte da parte della Biblioteca statale di Montevergine la riproduzione di una pergamena datata 1201 nella quale Nicola Malerba, signore di Summonte, dona al monastero di Santa Maria di Montevergine, nelle mani dell’Abate Roberto, le prestazioni annuali a lui dovute da Bartolomeo Barbarisi. All’interno di questa pergamena si fa menzione del Casale delle Fontanelle, località tuttora esistente nel Comune di Summonte, dove si trova una fontana presso la quale i pellegrini si rinfrescano e riposano prima di proseguire la salita verso la Vergine Bruna, Signora di Montevergine, che li attende per portare ristoro anche allo spirito.
Eventi in Abbazia proseguirà Domenica 19 agosto alle ore 20.30 nel Chiostro del Palazzo Abbaziale di Loreto a Mercogliano con le note sinfoniche della Grande Orchestra Sinfonica di Udmurtia (RUSSIA) e del Coro lirico di Craiova e Brasov, direttore Leonardo Quadrini. In programma una selezione dal capolavoro verdiano La Traviata: brani corali quali il “Libiam nei lieti calici” si alterneranno alle arie famose “E’ strano, … Sempre libera” interpretate dalla voce dal soprano Fernanda Costa nel ruolo di Violetta, mentre Alfredo sarà interpretato dal tenore Antonio De Palma, e Germont dal famoso baritono “verdiano” Mauro Augustini.
Tutti conoscono la trama della Traviata.
Siamo nella Parigi di metà Ottocento e tutto ha inizio in casa della bella e giovane Violetta Valéry, famosa cortigiana. C’è una festa: Violetta sa di essere gravemente malata ma vuole dimenticare la sua condizione tra danze e vino. Il suo amico Gastone le presenta Alfredo Germont, un giovane che le dedica un brindisi. Improvvisamente Violetta, allontanatasi dagli altri invitati, si sente male. Viene raggiunta da Alfredo che le dichiara il suo amore. Violetta dice di non credere ai sentimenti, ma alla fine gli regala una camelia: quando sarà appassita Alfredo potrà rivederla. Il giovane se ne va pieno di speranza.
Violetta ha ceduto all’amore di Alfredo e ora i due vivono felici in una villa di campagna, lontani da Parigi, ma senza soldi. In assenza di Alfredo un giorno arriva suo padre, Giorgio Germont che accusa Violetta di voler rovinare il figlio e le chiede lasciare Alfredo: Violetta accetta per il bene del suo amante. Gli scrive una lettera d’addio, nella quale ometterà il vero motivo… poi fugge. Una volta letta la lettera Alfredo piomba nello sconforto. Trova un biglietto d’invito per una festa a casa di Flora: forse quella sera Violetta si recherà lì. Alfredo vede entrare Violetta accompagnata nientemeno che dal barone Douphol. Subito lo sfida al gioco vincendo molti soldi. Alfredo, rabbioso, getta ai piedi di Violetta la sua vincita come ricompensa per le loro notti d’amore. Violetta sviene e Douphol sfida Alfredo a duello.
Intanto la salute di Violetta peggiora, non le restano che poche ore di vita. Ma ecco che giunge una lettera: è di Germont. Alfredo è dovuto fuggire all’estero per aver ferito Douphol in duello. Intanto Germont gli ha detto la verità su Violetta e il giovane non vede l’ora di tornare da lei. Una volta arrivato in casa di Violetta, però, Alfredo si rende conto delle gravissime condizioni della donna. A lei sembra di stare meglio, sembra che la morte possa allontanarsi. Anche Alfredo spera di poter tornare a vivere con lei. Ma è solo un’illusione. Dopo aver regalato ad Alfredo una miniatura con il suo ritratto, Violetta muore tra le braccia dell’unica persona che abbia mai amato.