Arriva Mike Stern, la leggenda della chitarra jazz-fusion sul palco del Mercogliano Music Festival

MERCOGLIANO – Quello di stasera (ore 20,30 – Area festival, Via Nazionale Torrette n. 319) – è sicuramente l’appuntamento più atteso del Mercogliano Music Festival che, dopo il concorso per band emergenti Your Space vinto dall’Alessandro Stellano 4tet e il soul di Jeff Cascaro, accende le luci del suo palco per la Mike Stern/Richard Bona Band featuring Dave Weckl e Bob Franceschini.
 
Sarebbero necessarie pagine intere per sintetizzare la straordinaria carriera di Mike Stern, classe ’53, uno dei chitarristi di primo piano della storia musicale moderna. Tanto per citare qualche notizia biografica, Stern fu compagno di studi di PatMetheny al Berklee College of music; gli esordi della carriera lo vedono suonare con nomi leggendari come Miles Davis e Billy Cobham e poi con Bob Berg, Jaco Pastorius, Michael Brecker, gli StepsAhead di Mike Mainieri e moltissimi altri.
Partendo dallo stile di Wes Montgomery e Jim Hall, Stern ha saputo superare i maestri e diventare un innovatore studiato, a sua volta, dai chitarristi di tutto il mondo. Dopo aver suonato con tutti i massimi nomi del jazz contemporaneo, nel 1986 pubblica il suo primo disco “Upside, downside” con Bob Berg con cui fonda la Stern/BergSuperband. Nel 1993 è incoronato “Miglior chitarrista” dal “Guitarmagazine”; la sua carriera continua con successo crescente, prova ne sono le tre nomination agli Oscar americani della musica, i GrammyAward’s, e la creazione del supergruppo “Mike Stern band” con RandyBreker, DaveWeckl e Chris Minh Doky. Nel 2011 esce il disco Big Neighborhood dove duetta con un altro grandissimo delle cinque corde, Steve Vai.
“Suono col cuore, piuttosto che con la testa.– ha dichiarato in un’intervista aJazzitalia.it-Non importa che tipo di musica è, ma cerco di esprimere me stesso. La musica è un linguaggio del cuore. All’inizio è difficile esprimersi appieno, quando si impara un nuovo linguaggio, perché è una lingua nuova; bisogna studiare per avere gli strumenti per trasmettere agli altri. Dopo un po’ arrivi a un punto in cui conosci abbastanza per poter essere più fluido. Poi pensi alle scale, agli accordi e alle cose più strettamente musicali, non devi dimenticare che ciò che vuoi trasmettere nasce dal cuore. Ci sono alcuni musicisti rock e blues che non conoscono niente di teoria musicale, ma riescono a esprimere tanto pur avendo a loro disposizione solo il loro modo di suonare. Ad esempio B.B.King riesce a dire tantissimo anche suonando solo due note, è importante la dinamica, l’espressività con cui le suona, quelle due note. Sono modi differenti di leggere la stessa storia. Io trascrivo tantissimo e imparo tantissimo da questo perché questo è il modo di imparare qualsiasi linguaggio, come a scuola: imparare lo spelling, la pronuncia, la coniugazione dei verbi. Ma se vuoi imparare veramente una lingua, il modo giusto è parlare con qualcuno che conosce davvero quella lingua, ascoltarlo e poi assorbi, provi a parlare la lingua pur facendo molti errori, finché la conosci in maniera più fluida; a questo punto quando hai la padronanza della lingua non hai più problemi di espressione, non devi pensare al modo in cui esprimi ciò che vuoi, sei in grado di riformulare la cosa che volevi dire in modo più chiaro. A volte improvvisiamo quando parliamo una lingua che conosciamo bene, il concetto da esprimere lo senti nella testa e immediatamente lo comunichi: dopo un po’ di tempo questo succede pure con la musica. Studiare appartiene all’altra fase, ma per imparare ad esprimersi è molto importante ascoltare e trascrivere. A volte bisogna sentire senza analizzare dal punto di vista didattico, semplicemente col cuore. Fare errorifa parte del mio stile”.
Sembra uscita da un film la storia del bassista Richard Bona. Nato nel 1967 in un villaggio del Camerun da due cantanti, sin dall’infanzia manifestò un talento precoce per la musica. Costruì da solo il suo primo “balafon” (una sorta di xilofono in legno), vi si esercitava dalle 8 alle 20 ore al giorno e cantava in pubblico sin dall’età di cinque anni. Dopo aver costruito da solo flauti e percussioni, Richard a 12 anni costruì anche la sua prima chitarra, al posto delle corde usava cavi per freno di bicicletta. Iniziò a lavorare come musicista a 11 anni con una chitarra professionale presa in affitto; nel 1980 un francese aprì un jazz club nella sua città e chiamò il giovane Richard che non sapeva nulla di jazz, conobbe così i dischi dei grandi del jazz e si innamorò del talento di Jaco Pastorius. A 22 anni si trasferì a Parigi, dove conobbe per la prima volta l’inverno, a iniziò la sua carriera; nel 1995 andò a New York dove diventò direttore musicale di Harry Belafonte e suonò con musicisti del calibro di: Larry Coryell, Michael e RandyBreckere Steve Gadd. Fu introdotto nell’etichetta Columbia Jazz ed al suo consulente creativo Branford Marsalis nel 1998, quando fu ingaggiato per suonare debutto del vocalist Frank McComb. Nel 1998 esce il suo primo disco “Scenes from my life” con ospiti illustri come Michael Brecker e Omar Hakim.
A 16 anni è stato scelto da Madonna per suonare in “Like a virgin”, lui è il batterista DaveWeckl, a vent’anni già riceveva complimenti da grandi del jazz come Michael Brecker e Peter Erskine. Proprio quest’ultimo lo segnalò per il “Reunion tour” di Simon ad Garfunkel; Weckl registrò con artisti come:  George Benson, Mike Stern, PeaboBryson, Diana Ross e Robert Plant, per citarne alcuni.
Nel 1985 Michel Breckerlo segnalò a Chick Corea, fu della settennale collaborazion con “Elektric Band” e “Akoustic Band”, con quest’ultima vinse l’Oscar della musica, il premio Grammy, per il primo lavoro della band. Da solo o con la band che porta il suo nome ha registrato sei album solisti, e insegnato moltissimo in giro per il mondo. “Il mio obiettivo– ha dichiarato il batterista – è ispirare più persone possibile che vogliono suonare, sia la batteria sia altri strumenti. Con tutti i problemi del mondo oggi, ritengo sia il mio modo di contribuire positivamente alla felicità spirituale, di cui la musica può essere una grande parte, se glielo permettete. Perciò genitori, se vostro figlio ha del talento per la musica, per favore permettetegli di svilupparlo!”.
Sassofonista, compositore e arrangiatore, Bob Franceschini completa l’assetto della Mike Stern/Richard Bona Band con la sua immensa esperienza fatta insieme a:Paul Simon, Celine Dion, Tito Puente, BeBeWinans, Ricky Martin, Lionel Richie, Eddie Palmieri e tanti altri.
Il programma del Mercogliano Music Festival prosegue domani con l’appuntamento conclusivo con le poetiche e rutilanti atmosfere caraibiche del Buena Vista Social Club GrupoCompaySegundo. Dieci musicisti e due ballerini per ricreare la magia delle canzoni del compositore cubano già immortalate nel docu-film di Wim Wenders.
Domattina, con partenza alle ore 9, si svolgerà la seconda passeggiata del programma “L’altra Campania”, curata dall’Associazione Sogni Ferrati.