AVELLINO – Sarà inaugurata domani, venerdì 6 Luglio, alle ore 18,00 nel Parco del Teatro “Carlo Gesualdo” la mostra di sculture “Natura Naturae” di Egidio Iovanna e Giuseppe Rubicco. L’esposizione delle opere dei due artisti irpini, allestita nello splendido scenario naturale del parco verticale che da via Circumvallazione sale fino alla pizza XXIII novembre, accompagnerà per mano gli avellinesi durante la stagione estiva di “Musica al Parco”, il primo festival jazz della città di Avellino e rimarrà aperta, pertanto, fino al 22 Settembre e sarà fruibile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Le istallazioni di Iovanna e di Rubicco rientrano nel progetto “Arte in scena“, un ciclo di eventi nati da un’intuizione del presidente Luca Cipriano: trasformare il foyer del Gesualdo e, nel periodo estivo, il Parco del teatro, in una galleria aperta a tutta la città, un vero polo culturale in cui possano trovare spazio tutte le espressioni artistiche della provincia. Il progetto “Arte in Scena” è stato reso possibile anche grazie al sostegno della AntonioCapaldo spa, con il marchio Progress, che ha segnato, dopo anni di assenza, il ritorno di sponsor privati in Teatro.
I saluti di benvenuto saranno affidati al consigliere del Cda del teatro Gesualdo,Carmine Santaniello, che farà da padrone di casa e introdurrà gli interventi dello scrittore Pasquale Areniello, che si soffermerà sulle opere di Rubicco, e del critico d’arte Maria Rosaria di Virgilio, che offrirà una chiave di lettura delle sculture di Iovanna.
Dopo lo straordinario successo dei mesi scorsi con le personali di artisti del calibro di diGennaro Vallifuoco, Fabio Mingarelli, Giovanni Spinello, Guido Palumbo, Luigi Di Guglielmo, Pino De Silva, Antonio Di Rosa, Fulvio Rosapane e Italo Scelza, l’arte torna protagonista al teatro Gesualdo con le sculture e le vetrofusioni di Egidio Iovanna e Giuseppe Rubicco.
NOTE BIOGRAFICHE di EGIDIO IOVANNA
Nasce a Fontanarosa (Av), da un’antica famiglia di cavatori e scalpellini che da più generazioni si tramanda l’arte difficile della lavorazione della pietra.Dopo una formazione giovanile avvenuta a Carrara a stretto contatto con i più grandi maestri italiani del Secondo ‘900 come Pietro Cascella, Gigi Guadagnucci, Francesco Somaini e Nado Canuti, inizia la sua carriera artistica lavorando per lo Studio Giovannini di Pietrasanta, che realizza sculture su progetto di importanti artisti di fama internazionale quali Fernando Botero, Jeff Koons e Igor Mithoraj.
Iovanna acquisisce con estrema velocità la conoscenza di tecniche scultoree complesse, manifestando da subito un precoce talento artistico che lo condurrà, dopo un periodo giovanile di sperimentazioni e viaggi tra Occidente e Oriente, ad intraprendere una ricerca formale incentrata sulla pietra e a perfezionare una tecnica manuale che diviene sempre più virtuosistica.
Sempre in cerca della pietra giusta e spinto da una continua tensione verso la sperimentazione, l’artista ha partecipato a diverse mostre e simposi internazionali, confrontandosi e collaborando con artisti di tutto il mondo.
La sua ricerca estetica ed il suo stile inconfondibile nascono dalla continua tensione della materia tra stasi e movimento, in particolare della pietra, che egli indaga in tutti i suoi stadi vitali, dall’estrazione alla lavorazione, lasciando impresso in essa il segno di un’alta qualità lirica e di una ricerca cromatica.
Nelle sue opere la monumentalità è lontana da retoriche celebrative, ma va lette quale libera espressione dello spirito.
NOTE BIOGRAFIHCE di GIUSEPPE RUBICCO
Nasce a Venticano (Av), dopo aver conseguito la Maturità Artistica presso l’Istituto Statale d’Arte “Paolo Anania de Luca” di Avellino ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli, seguendo i Corsi di Scultura del Maestro Augusto Perez e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove è stato allievo del Maestro Alik Cavaliere.
Da anni la sua ricerca artistica affronta tematiche sociali, attraverso il riciclo, riutilizzo e recupero di materiali.
Il suo ultimo ciclo di opere è costituito da “Le Maschere”, una riflessione a 360° sull’uomo. La vita dell’uomo è per Rubicco “un percorso vuoto, povero di contenuti, sterile ed arido se non supportato dal peso della mente. Essa è la ricchezza più produttiva che l’uomo possegga, ed è l’unica in grado di sostenerlo e di farlo uscire dal marasma confuso che sovente alberga in lui.
La saggezza e la sapienza, doni peculiari di una mente che si evolve, aiutano e sorreggono l’uomo, lo rendono libero di essere cosciente e conoscente, attraverso un percorso, (che l’artista irpino divide) in quattro tappe fondamentali.
Le Maschere di Rubicco, “alcune nere, altre bianche, talune colorate ed infine trasparenti, riflettono, le prime l’inconscia indifferenza,l’inconsapevolezza dell’umana condizione, imprigionata nella aggressiva solitudine e sull’impotenza ad uscire dagli schemi fissi del non conoscere, le seconde, quelle bianche, il candore di un barlume di luce,che è speranza, le terze, quelle colorate, la gioia dell’uomo di essere “arbitro del proprio destino”, e le ultime, quelle in vetro trasparente, l’esaltazione ed il trionfo del volto umano, che indica che il cammino evolutivo dell’uomo si è completato.
E’ un percorso doloroso, non facile, che ha bisogno di guide, ma che alla fine darà risultati molto confortanti. Nascerà l’uomo nuovo, l’uomo vero, che guidato dalla ragione raggiungerà le mete che a lui sono concesse per natura: Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza”.