TEORA – Domani, alle ore 18.30, al Teatro comunale di Teora va in scena “Gli imbianchini non hanno ricordi”, una commedia di Dario Fo presentata dalla compagnia avellinese Teatro Assud con la regia di Gianni Di Nardo.
Lo spettacolo è il secondo appuntamento della stagione teatrale 2012 curata dal Teatro dell’Osso con la direzione artistica di Mirko di Martino e con il contributo dell’amministrazione comunale di Teora guidata dal sindaco Stefano Farina. Dopo il successo de “I Danni delle donne”, lo spettacolo musicale che ha inaugurato il cartellone due settimane fa, è la volta di questo divertente testo scritto dal premio nobel italiano, un esperimento comico e surreale che gioca con la gestualità clownesca, con il gusto per la battuta anche surreale, con richiami all’attualità sparsi qua e là. “Gli imbianchini non hanno ricordi” costituisce un primo esempio del personalissimo linguaggio di Dario Fo, dove il gioco farsesco trae spunto da alcune situazioni del primo decennio post bellico (che molto cinema degli anni ‘50 ha trattato) con due improbabili imbianchini alla ricerca di un lavoro qualunque, con una vedova che sfrutta la novità di alcune leggi (di una legge in particolare), con un surreale manichino e con una scala. Due personaggi femminili e quattro maschili, un tavolino,alcune sedie,una poltrona; tutto si svolge nel salotto di un appartamento di uno studioso defunto.
In scena ci saranno Ramona Barbieri, Raffaele Bianco, Giovanni Esposito, Daniele Giorgione, Eduardo Graziuso e Elena Spiniello. Il“Teatro Assud” è un particolare e originale progetto di compagnia teatrale che nasce da un laboratorio attivato nel 2006 presso “La Casa sulla Roccia”, la comunità terapeutica avellinese, in collaborazione con il Teatro di Gluck. Da quest’esperienza è nata poi l’idea di avviare una vera e propria compagnia teatrale formata da attori emergenti che hanno concluso o stanno terminando il percorso terapeutico e da attori professionisti.
“Gli imbianchini non hanno ricordi” è il primo lavoro della giovane compagnia che ha scelto di confrontarsi con un testo che recupera i vecchi lazzi della commedia dell’arte e del repertorio popolare adattati a modifiche e attualità. Questi giochi scenici si innestano in precise situazioni che trovano antecedenti nel grande teatro comico, da Plauto in poi, a cominciare dal classico esempio del camuffamento o della confusione sull’identità dei personaggi sfruttato in ogni possibile gamma, dal travestimento, allo scambio di persona.
La rassegna del Teatro di Teora proseguirà domenica 15 aprile con una prima assoluta: “Art”, di Yasmina Reza, portato in scena dalle attrici del Tè delle 4.