Confermare il sostegno all’editoria nella carta stampata e nell’emittenza radiotelevisiva a salvaguardia del pluralismo, agevolare gli anziani con bassi redditi con una nuova versione della social card e stabilizzare gli ex lavoratori socialmente utili, sostenendo nel contempo le autonomie locali. Sono questi i settori nei quali il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca è intervenuto con proprie proposte di emendamento al decreto-legge 29 dicembre 2011 n. 216, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, il cosiddetto ‘Milleproroghe’. Quattro gli emendamenti di cui il senatore irpino è primo firmatario, una ventina quelli nei quali risulta sottoscrittore con altri colleghi del gruppo Pd a palazzo Madama. Saranno in discussione da oggi nelle Commissioni del Senato, in vista dell’approdo in Aula della discussione del ddl di conversione del decreto-legge recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in calendario per martedì, dopo essere già passato in prima lettura alla Camera nei giorni scorsi. “Con queste proposte ho ritenuto di chiedere al governo presieduto da Mario Monti un’attenzione particolare per l’editoria italiana, attraversata di riflesso dalle conseguenze della crisi economica in atto nel Paese, per evitare ricadute gravi per il pluralismo nell’informazione e, in questo senso, per la stessa democrazia italiana”, ha affermato il senatore De Luca. “Troppe voci indipendenti oggi rischiano di chiudere o di vedersi ridimensionate, a causa di un mercato ridotto forzosamente dalle ricadute che la recessione ha sui redditi delle famiglie e di milioni di cittadini”. La proposta contenuta nell’emendamento, se approvata, confermerà anche per il 2012 il plafond di cento milioni di euro a disposizione delle testate nazionali e periodiche in regola con i parametri stabiliti dalla legge per l’accesso al contributo dello Stato all’editoria. Con questa norma verrebbe definitivamente cancellata ogni ipotesi di ulteriore ridimensionamento al contributo, già oggetto di ritocchi negli ultimi due anni. “Nel Paese si registra una forte esigenza di libertà di espressione e, soprattutto, di diritto ad una informazione non piegata alle logiche politiche. E’ giusto che il governo, quindi lo Stato, si faccia carico di una esigenza che è in primo luogo del cittadino – lettore, prima che degli stessi operatori, editori e giornalisti”. Con un secondo emendamento il senatore irpino chiede al governo di garantire il fondo da dieci milioni di euro a sostegno dell’emittenza radiotelevisiva locale, “oggi stretta dai colossi nazionali, in attesa di verificare l’esito che avrà la collocazione sul mercato delle frequenze digitali oggi bloccate” Per Enzo De Luca “è necessario determinare condizioni per una concorrenza leale nella radiotelevisione italiana, ma preservando i margini di protagonismo che le reti locali hanno saputo conquistarsi fin dalla fine degli anni Settanta, contribuendo a far crescere l’intero sistema nazionale, stimolando la crescita della prima azienda culturale del Paese, la Rai”. Altri due emendamenti firmati dall’esponente irpino dei Democratici riguardano la social card e l’occupazione nel comparto pubblico locale. “La social card deve essere una risorsa per chi la riceve, a partire dalle modalità del suo impiego”, ha chiarito De Luca. “Propongo insieme al gruppo del Pd a Palazzo Madama di modificare la social card attualmente in uso, trasferendo con bonifico direttamente sul conto corrente del beneficiario l’importo destinato all’acquisto di beni e consumi”. Quanto ai Comuni, “raccolgo l’istanza dell’Anci, che ha chiesto al governo di stabilizzare i lavoratori socialmente utili, realizzando nello stesso tempo un atto di giustizia verso personale che da anni svolge una funzione preziosa di supporto per gli enti locali, dall’altra per dare ossigeno alle amministrazioni oggi preda del blocco del turn-over, che non consente assunzioni”.