Emergenza neve – questa volta si chiama così ed, obiettivamente, per quanto preannunciata, questa perturbazione “siberiana” ha sconvolto non poco la pacifica esistenza delle realtà Irpine. Anche questa volta il Volontariato delle Pubbliche Assistenze della Campania non si è tirato indietro e si è organizzato per poter contribuire alla gestione e alla soluzione dei tanti problemi che si stanno vivendo in queste ore. Anche questa volta in sinergia con gli Enti territoriali e le Istituzioni locali. Anche questa volta in rete, insieme: associazioni, mezzi, ragazzi, capacità, disponibilità, spirito di servizio ed empatia. In contatto costante con la Sala Operativa di ANPAS Nazionale, la Sala Operativa Regionale, è stata attivata presso la sede della P.A. di Sturno ed è in frenetica attività, dallo scorso mercoledì 8 febbraio, anche se le molte attività puntuali sono iniziate giorni fa, crescendo in modo esponenziale. Connessi e in contatto radio H24 con la sala operativa della Regione Campania, i volontari in turno hanno realizzato innanzitutto un censimento delle diverse situazioni nei comuni e contemporaneamente verificato la disponibilità di altri volontari per supportare le situazioni più critiche. Solo dopo una sistematica raccolta dati si può essere davvero operativi e utili: solo una volta verificate le disponibilità di uomini e mezzi si può operare al meglio. Tutte le associazioni residenti in comuni dell’Alta Irpinia e del beneventano sono state allertate dalle rispettive amministrazioni, dunque, saranno le realtà del salernitano e del casertano meno colpite, a dare altro supporto. Grazie al lavoro della sala operativa, sono tutti opportunamente smistati sul territorio. Continuatamente si risponde agli allertamenti che giungono attraverso la Prefettura e la sala operativa della Regione Campania che coordina i soccorsi, e si svolge attività di monitoraggio e censimento delle situazioni presso tutte le 46 pubbliche assistenze dislocate sul territorio regionale. Oltre alle già quotidiane attività socio-sanitarie, quali ad esempio, servizi di emodialisi e 118, trasporti sanitari, gestione centri anziani o disabili, i volontari in emergenza si sono dedicati soprattutto al supporto logistico della popolazione. E tra la gestione dell’ordinario e la situazione straordinaria, sono all’incirca 300 i volontari e oltre una ventina i mezzi ANPAS attivi su tutto il territorio campano in crisi che, attualmente, per gli allertamenti comunicati alla sala operativa, si riscontra ancora in 27 comuni tra Alta Irpinia, Avellinese e Beneventano. Le attività che principalmente si stanno svolgendo nell’area compresa tra le provincie di Avellino e Benevento, sono il supporto ai COC, laddove sono stati attivati, l’assistenza alla popolazione e il ripristino della viabilità (trasporto dializzati, consegna generi di prima necessità e farmaci, spalamento neve e spargimento sale sulle strade, assistenza a famiglie e soggetti isolati). Nel Salernitano si controllano solo degli stati di attenzione e si fa monitoraggio per alcuni punti critici del territorio (Valico di Chiunzi e Costiera Amalfitana). Ma sono tante le attività, tanti davvero, i piccoli e grandi gesti di solidarietà che fanno dell’opera del Volotariato dei ragazzi delle Pubbliche Assistenze (ma non solo) un valore aggiunto particolarmente utile nel superamento delle emergenze. Tanti gli esempi da poter riportare, come questi, tratti dal report “l’arancione che scioglie il bianco” realizzato dal settore comunicazione di Anpas: Partire da casa per andare a spalare neve, salare e liberare la strada dai rami per quattro giorni. Andare a prendere un anziano in una contrada isolata e accompagnarlo nella casa del figlio per non farlo stare solo e senza cibo o medicine. Passare la notte nella sala operativa a rispondere al telefono e coordinare gli interventi delle ambulanze e i mezzi di soccorso. Portare il thè caldo e le coperte sia ai senzatetto della stazione che agli automobilisti rimasti fermi sull’autostrada. Tornare dal turno con la febbre. Portare le medicine e la spesa alle famiglie rimaste bloccate in paesi isolati. Distribuire le pale e raccomandare a orecchie troppo distratte dalle televisioni e dalla radio di: mantenere puliti gli accessi alla propria abitazione, non utilizzare l’auto se non strettamente necessario, informarsi sulla percorribilità delle strade nelle immediate vicinanze prima di uscire dalla propria abitazione, evitare comportamenti che possano determinare il rischio di cadute, consigliare alle persone anziane di non uscire di casa se non strettamente necessario. Non sentirsi dire mai grazie o sentirsi dire: “il turno di questa sera è scoperto perché sono tutti bloccati, non è che potresti restare…”. Chiedere una donazione temporanea di un camper o di una roulotte. Dover rispondere, nel bel mezzo del turno, alla domanda del giornalista che chiede soltanto: “Visto che lei è un volontario, che ne pensa della polemica…”. Sostituire i tubi che sono scoppiati per il freddo con tubi nuovi. Aiutare un tecnico dell’Enel a riportare l’energia elettrica nel palazzo, mentre tutti si lamentano con lui. Doversi aggiornare ogni istante sulle condizioni del tempo. Sentirsi dire, mentre si spala una stradina in centro storico che i mezzi non possono raggiungere “ragazzi vi ho preparato un caffè o volete mangiare qualcosa?” oppure sentirsi rispondere “Grazie, per quello che fate, fortuna che ci siete…non avrei mai pensato succedesse una cosa simile”. Svegliarsi presto o fare la notte in associazione con indosso una divisa arancione, spesso gelida già in condizioni normali. Questo – e molto altro – è ciò che stanno facendo in questi giorni di freddo, tanti volontari in Irpinia, in Campania e in tutt’Italia, nel tentativo di sciogliere il bianco…e qualche altra coscienza. Speriamo. Comunque, grazie a tutti, per tutto.