AVELLINO – Al Teatro “Carlo Gesualdo” torna, a grande richiesta del pubblico irpino, Vincenzo Salemme con “L’Astice al veleno”. Sabato 28 (alle 21.00) e domenica 29 gennaio (alle 18.30) sarà di scena, con due rappresentazioni fuori abbonamento per la rassegna “Tradizione e comici”, lo spettacolo campione d’incassi della scorsa stagione, che fa registrare un nuovo sold-out al Comunale. Un successo strepitoso, raccolto in tutta Italia, per una commedia brillante e romantica, che diverte e coinvolge il pubblico: 170 repliche, oltre 150.000 spettatori ed un incasso di 3 milioni 500 mila euro. Cifre da record, grazie alla fortunata formula che ha reso irresistibile la pièce scritta, diretta ed interpretata da uno dei volti più simpatici e noti del cinema del nostro Paese, affiancato da un affiatato gruppo di attori. Ritmo serrato, battute a raffica, tempi comici perfettamente congegnati, canzoni originali incastonate nei momenti giusti e spazio anche per l’improvvisazione. Un invito a sognare come in una favola, a guardare le cose quotidiane con gli occhi innocenti di un bambino. È la morale nascosta tra le pieghe di una commedia, articolata sul perno di un sapiente meccanismo da farsa. Protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un’attricetta che sta provando uno spettacolo ed attualmente è l’amante addolorata e delusa del regista, un inseparabile ammogliato. Gustavo invece è un pony express che porta in giro pacchi dono per il Natale imminente. La vicenda infatti nasce e finisce nella giornata del 24 dicembre. Nel teatro dove Barbara debutterà tra pochi giorni, in scena coi protagonisti ci saranno quattro figure molto particolari: sono le statue raffigurate nella scenografia, una lavandaia del Cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario proveniente dal Regno delle Due Sicilie, un “Munaciello”, figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana, che si esprime come un primitivo. Barbara è una donna molto suscettibile e sognatrice e, proprio a causa della sua fragilità psicologica, parla con queste figure inanimate, che nella sua fantasia prendono vita. Solo lei (e il pubblico in sala) le vede “vivere”. Ma quando in teatro arriva Gustavo, col costume di Babbo Natale per una consegna, le statue si animano anche per lui. E’ il segno che tra i due c’è molto in comune. Barbara decide di mettere fine alla sua relazione con il regista adultero, attuando un piano diabolico, e a tal fine organizza una cena a lume di candela in teatro. Il tutto condito dalle incursioni di un astice vivo da cucinare, ma che nessuno ha il coraggio di ammazzare.
In scena: Benedetta Valanzano (Barbara), Maurizio Aiello (Matteo), Domenico Aria (Angelo Vicedomini), Antonio Guerriero (Scugnizzo), Giovanni Ribò (Poeta), Chiara De Vita (Lavandaia), Nicola Acunzo (Munaciello), Vincenzo Salemme (Gustavo). Canzoni originali: musiche Antonio Boccia, testi Vincenzo Salemme. Scene Alessandro Chiti, costumi Giusy Giustino, disegno luci Umile Vainieri, movimenti coreografici Stefano Bontempi.