Circa due mesi fa (il 23 settembre 2011) la notizia che i neutrini sparati dal CERN verso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso potessero aver superato la velocità della luce faceva il giro del mondo, e scatenava svariate reazioni in tutta la comunità scientifica. Sembrava un fatto lontano dalla realtà salernitana. Non è così: nella Collaborazione OPERA, che studia i neutrini prodotti al CERN e inviati verso il Gran Sasso, lavora un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno. Sono stati in silenzio ancora due mesi dopo il primo annuncio, presi a contro-analizzare, raffinare e perfezionare la misura della velocità del neutrino, confermando successivamente i primi risultati con un nuovo decisivo test. Martedì 13 Dicembre, alle ore 11:00, nell’aula P1 della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Salerno, illustreranno al grande pubblico quanto hanno scoperto in questa avvincente vicenda.
All’esperimento OPERA, proposto nel 2000 al fine di studiare le oscillazioni di neutrino (ossia le trasmutazioni di specie durante la propagazione), hanno partecipato sin dall’inizio diversi scienziati dell’ateneo salernitano grazie alla spinta propulsiva del Prof. Giorgio Romano, massimo esperto mondiale della tecnica delle emulsioni nucleari. Il notevole apporto del gruppo del Prof. Romano, oggi in pensione, è stato decisivo: senza di lui non si sarebbe potuto neanche progettare l’esperimento. Le attività di ricerca del gruppo sono ora dirette presso il Dipartimento di Fisica dal Prof. Giuseppe Grella, che con lui aveva anche sviluppato le prime idee di un sistema italiano di lettura automatica delle emulsioni nucleari. Questo è oggi divenuto Sistema Europeo, grazie all’iniziativa del Dott. Cristiano Bozza, che è anche l’autore e il Coordinatore del Database di tutto l’esperimento. Non è finita qui, perché il bersaglio del rivelatore è stato realizzato grazie alla Dott.ssa Chiara Sirignano, laureatasi a Salerno, e che per molti anni ha lavorato presso questa Università, e che ora coordina lo sviluppo delle emulsioni. Lo studio delle interazioni di neutrino di OPERA viene inoltre condotto anche con l’apporto delle Dott.sse Regina Rescigno e Simona Maria Stellacci, coadiuvate dal competente tecnico, Maurizio Di Marino.
Si tratta di un lavoro di equipe, che richiede impegno costante, condotto con studio meticoloso, sperimentazione e misure. Il successo dell’esperimento è giunto grazie alla perseveranza di persone qualificate nel loro campo, che sono conosciute in Giappone, Francia, Svizzera, Russia, e in tante altre università in Italia e all’estero. Martedì 13 avremo l’occasione di conoscere un po’ da vicino il loro lavoro e i loro risultati. Per chi è giovane, e ha voglia di intraprendere una carriera fatta di dedizione, ma anche di viaggi e sfide affascinanti, ci sarà un’occasione in più di scoprire quante opportunità si hanno frequentando il Corso di Laurea in Fisica e il Dottorato di Ricerca all’Università di Salerno. A dir di più, la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. e il Dipartimento di Fisica di Salerno hanno formato molti apprezzati ricercatori, coinvolti in numerosi prestigiosi progetti in corso. A martedì 13, allora, per scoprire qualcosa di più su questi sorprendenti neutrini!