Una favola di libertà, che denuncia l’impotenza e la fragilità rispetto a una condizione, all’utopia e al cambiamento. Sono questi gli elementi di “Morale della Favola”, tappa conclusiva del progetto ideato e diretto dal regista Pino Carbone, con la collaborazione di Francesca De Nicolais e Luigi Morra, che si inserisce nel programma della VII edizione della rassegna “Il Carcere Possibile”, promossa dalla Camera Penale di Napoli in collaborazione con il Teatro Stabile della Città e il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria della Campania. Lo spettacolo, che andrà in scena venerdì 28 ottobre al Teatro San Ferdinando di Napoli, è frutto di un percorso laboratoriale, promosso dalle associazioni campane “o.n.g.Teatri” e “Etérnit”, che ha visto impegnati i detenuti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Secondigliano. Il racconto, in cui è difficile scorgere una vera e propria struttura teatrale, diventa, attraverso il concetto di “favola”, un pretesto per riappropriarsi di una dimensione in cui è necessario approfittare del momento per reagire, per gridare, o anche per stare in silenzio e lasciarsi guardare, come a voler evidenziare quelle “differenze” che nel mondo moderno separano ciò che è sano da ciò che è malato, differenze troppo spesso inutili. Il concetto di “c’era una volta” si ribalta, non guarda al passato ma si ferma inevitabilmente sul presente e sul rapporto infantile con il futuro. La difficoltà, quasi clownesca, di occupare lo spazio scenico e di condividere le emozioni con il pubblico, sembra tradurre le improbabili condizioni di vita a cui oggi è costretta la popolazione ospite in strutture come gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.