Si attendeva con ansia l’arrivo della prima in casa per la Sidigas, se non altro per vedere come avrebbe reagito un team “decimato” e privato all’ultimo momento di alcuni degli elementi più decisivi su cui poteva contare, al confronto con una delle squadre più discusse del precampionato, e che senza dubbio ha condotto uno dei mercati più concreti e dispendiosi della stagione estiva.
Un team di grandi nomi, quello della Virtus, con giocatori, in campo e in panchina, di grande tecnica individuale. Dall’altra parte la Scandone, con i problemi finanziari, con gli abbandoni dell’ultimo minuto, con una squadra che da l’impressione di essere troppo “piccola” per poter creare seri problemi a una delle società più importanti della Lega.
Ma, al momento di scendere in campo, contano poi tanto questi grandi nomi?
Perché è vero che proprio la tecnica individuale dei vari Mc Intyre e Duglas è stato ciò che ha tenuto ancorata la squadra ospite alla partita, ma si sa che, nel basket, alla fine è quasi sempre il gioco di squadra che viene premiato.
Nel primo quarto la Scandone ha mostrato un gioco fluido e concreto, contro cui nulla ha potuto la disattenta difesa della Virtus; qualche tripla in più dall’altra parte ha consentito agli ospiti di mantenersi aggrappati a un match che sembrava stesse per sfuggirgli di mano. Fatta eccezione per i primi minuti del secondo quarto, che hanno consentito a Bologna una rapida rimonta dal meno 10 al meno 2, ciò che ha colpito di più della nuova Sidigas è stata la continuità, senza dubbio una delle caratteristiche che negli anni passati mancavano al team irpino, il quale troppo spesso si lasciava andare a minuti di follia che potevano seriamente compromettere una partita. Stavolta gli ultimi minuti di gioco non hanno tradito la Sidigas, sebbene qualche dubbia decisione arbitrale e una schiacciata sbagliata da Soloperto abbiano creato non poche preoccupazioni agli uomini di Vitucci.
Certo i problemi non mancano: come prevedibile, il reparto lunghi della Scandone è piuttosto carente, non solo in numero, ma anche in qualità. Non ci si può aspettare che Johnson, per un intero campionato, riesca a provvedere da solo al fabbisogno della squadra in questo campo. Estremamente deludente la prestazione di Golemac, così come quella di Soloperto, entrambi mai realmente entrati in partita. Si spera che il probabile arrivo di Slay possa risolvere almeno in parte il problema. D’altro canto i 26 punti di Green, la grinta mostrata per tutti i quaranta minuti da Dean e la spettacolare prestazione nel finale del neo-capitano Spinelli fanno ben sperare per quanto riguarda gli altri reparti della squadra.
Probabilmente proprio Johnson il migliore in campo, con 25 punti e una eccezionale prova data in difesa.
Una Sidigas entusiasta, insomma, che ancora una volta ha dimostrato di poter stupire pubblico e avversari, senza badare troppo ai pronostici.
Davide Melchionda