VIAREGGIO – Rialzare la testa. Questo sembra il trait d’union delle dichiarazioni in sala stampa da parte del club e dello staff bianconero dopo la brutta sconfitta casalinga coi lupi irpini dell’Avellino, nel turno di campionato che precede ben due difficili trasferte in terra pugliese, ossia Taranto e Foggia. Contro l’undici campano è mancata la determinazione di raddrizzare la gara e di sfruttare al meglio le occasioni a disposizione e, forse, il caso legato al Carpi ha lasciato qualche strascico. Mister Agenore Maurizi parla di una sconfitta senza alcun alibi:”Siamo partiti bene e, nella prima parte del match, abbiamo avuto buone occasioni. Poi, però, abbiamo subito molto il loro contropiede e ci siamo abbassati troppo”. “Tutti siamo responsabili di questa sconfitta”, ammette il trainer di Colleferro, “Ora ci vuole davvero più coraggio. Dobbiamo lavorare per tirarci fuori da questa complessa situazione, senza guardare troppo la classifica. Maltese è giovane e bisogna dargli tempo e fiducia, Tarantino è rientrato dopo un lungo infortunio, per il resto non c’è alibi alcuno, né deve esserci. Siamo calati soprattutto mentalmente e ciò non deve più accadere. Ora dobbiamo andare su tutti i campi a cercare punti. Io in primis mi dedicherò moltissimo a tirare fuori il Viareggio dalle paludi in cui si trova al momento”,”Qualche occasione c’è stata, in alcune siamo stati bravi, in molte altre meno”, afferma il diesse bianconero Giovanni Dolci, “Per salvarci ci vuole tanta cattiveria e altrettanta attenzione. Abbiamo comunque le caratteristiche per farcela. La squadra è giovane e, quando si trova in difficoltà, deve far di più per compattarsi”. “Certo, la questione legata a Viareggio-Carpi e alla penalizzazione non ha aiutato soprattutto per il morale”, confessa il difensore ex Chievo, Brighenti, “Comunque, non è davvero il momento di piangersi addosso. Tutti abbiamo il dovere di far meglio”.”Nei primi minuti abbiam fatto bene, poi siamo vistosamente calati e ci siamo abbassati oltre misura”, ammette la bandiera bianconera Sergio Carnesalini, forse il migliore in campo sulla sponda delle zebre, “Non riusciamo a tener palla per tre o quattro tocchi e ad imporre il nostro gioco, subendo in tal modo la manovra dei lupi irpini”. “E’ vivo il rammarico”, prosegue il forte difensore viareggino, “di non aver saputo sfruttare al meglio le occasioni che abbiamo creato”.
Luca Costa