L’inviata Laura Serluca – Dopo l’Ariano Folk Festival ed il suo clamoroso successo il divertimento e l’entusiasmo continuano a caratterizzare gli ultimi giorni di un’estate culturalmente ricca di eventi. Domani sera Michele Salvemini in arte Caparezza si esibirà in concerto nella Piazza XXIV Maggio di Mirabella Eclano. Il suo secondo album “ Verità supposte “ nel 2003 fu un un vero e proprio successo. Il suo è un sound inconfondibile. Geniale è il suo modo di affrontare tematiche sociali , esprimendosi con sarcasmo ed ironia ed evidenziando dunque, con l’irriverenza che lo contraddistingue, “ verità “ scomode, scolorite, taciute da coloro che si limitano ad un becero conformismo. Le stesse “ verità “ da masticare, da urlare, da sparpagliare. Tra i suoi brani più famosi : “ Il secondo secondo me “ , “ Fuori dal tunnel “ , “ Vengo dalla luna “, “ Eroe (storia di Luigi delle Bicocche ), “ Vieni a ballare in Puglia “. Oltre la superficie giocosa e cartoonesca è chiara l’amarezza di un artista ben consapevole della situazione culturale e sociale nazionale. Esprimere il proprio punto di vista fotografando la realtà per come essa è senza lasciarsi condizionare da coloro che non credono in un possibile cambiamento è uno dei presupposti fondamentali per indurci a riflettere denunciando – quasi come se fosse terapeutico – un sistema ricco di contraddizioni . Sembra confermare in pieno lo stile di Caparezza il suo ultimo album “ Il sogno eretico “ pubblicato proprio quest’anno e preceduto da un primo singolo dal titolo “ Goodbye Malinconia” realizzato insieme a Tony Hadley, icona degli anni 80. La sua scrittura brillante, l’amore per la contaminazione musicale, lo humour, l’allegria , l’energia, la libertà di espressione che si concretizza nella scelta di parole pungenti, beffarde, ingegnose, sfrontate fanno di lui un eretico del rap. L’irpinia e non solo, in questo periodo più che mai, dimostrerà ad un rapper non allineato come Caparezza, il suo bisogno di credere in una società meno claustrofica possibile. Per fortuna : Habemus Capa.