Insieme a Enzo Gnerre è forse il pilota più rappresentativo dei tredici anni del Trofeo Motorsannio, sia per la guida sia per il numero di vittorie. Parliamo di Gennaro Lettini, che a quarantaquattro anni continua a mietere record e guarda tutti dall’alto nella classe S1. La sua carriera agonistica ha inizio nel 1982, in sella ad una Aspes 50: “Ricordo – dice il pugliese del Moto Club Castel del Monte – che era una gara del campionato regionale di Cross, con quaranta gradi di temperatura all’ombra. I miei avversari gareggiavano con moto da ottanta centimetri cubici, e nonostante una perdita d’acqua dal radiatore, conclusi quarto. Sono stato pilota di cross fino al 2002, quando, dopo una dozzina di titoli regionali conquistati, decisi di trovare nuovi stimoli nella Supermoto. L’ho scelta sia per il suo modo di abbinare la guida sull’asfalto con quella sulla terra, sia per lo spettacolo che offre a chi guarda le gare dagli spalti delle tribune”. Appena Lettini ha messo le ruote sulle pista di Motard, si è conquistato il nomignolo di marziano: “Sarà – spiega con un sorriso sulle labbra – perché sono della Puglia, e i miei avversari sono tutti delle altre regioni meridionali. La verità è che l’addetto stampa del trofeo, Alfredo Di Costanzo, nel vedermi in azione, dice che per come affronto le curve, vengo da un altro pianeta. Ho vinto cinque campionati, tutti nella classe S1, e ancora non mi sento sazio”. L’anno scorso è stato per Gennaro un anno travagliato, perché ha dovuto cedere la corona del numero uno, dopo averla calzata per tre stagioni di seguito: “Mi ha – afferma – penalizzato il cambio di moto. Dopo anni trascorsi in sella ad una Honda, optai il passaggio alla Ktm. Con lei, però, non ho mai trovato quel feeling che con la Crf mi permetteva di fare quello che volevo. Non metto in discussione la filosofia costruttiva della casa austriaca, ma con la giapponese provi sensazioni diverse, che ti permettono di avere un’analisi migliore di quello che accade sotto le ruote. Ho deciso di ritornare alla casa dell’ala dorata, e sono così ritornati i successi”. Lettini è nella vita di tutti i giorni titolare di una torrefazione, l’Arabica, che produce miscele per bar, ma soprattutto è padre della piccola Flavia: “Se – racconta – il 2010 è stato un anno da dimenticare sotto il profilo agonistico, dal punto di vista umano è stato quello dove ho centrato la vittoria più bella della vita, la nascita di mia figlia. E’ diventata il pensiero più importante, che mi ha trasformato molto dal punto di vista umano. Le gare rappresentano non solo una grande passione, ma un vero e proprio bisogno di vita, e nella prossima gara di Binetto, alle porte di Bari, mi piacerebbe festeggiare la sesta stella davanti al pubblico di casa”.