«Le intelligenze si devono riappropriare del futuro di queste terre». Questo l’appello lanciato dall’assessore alla Cultura e Istruzione della Provincia di Avellino, Giuseppe De Mastro durante l’incontro dal titolo: “Le Culture, il territorio per un nuovo Sud” organizzato dal Centro di Documentazione Poesia del Sud, UNLA, Associazione Pasquale Stanislao Mancini, Centro Studi Nicola Vella e Delta 3 Edizioni.
Ad aprire i lavori, coordinati da Michele Miscia, l’Amministratore delegato della Fiera Interregionale di Calitri, Luigi Di Maio che ha fugato un concetto importante che vede la cultura non come un elemento di ornamento ma come elemento di crescita collettiva. Una osservazione spesso ripresa durante il dibattito e più volte citata dall’Assessore Del Mastro che ha dichiarato: «La Fiera di Calitri ha creato l’occasione per aprire nuovi contatti sul territorio e far meglio dialogare quelli che già ci sono. C’è la necessità di un continuo scambio di idee».
Antonio Metallo, vice sindaco di Calitri, ha messo in risalto come si vivano condizioni di grosse difficoltà alle quali la politica non è più in grado di dare risposte: «Occorre – ha affermato Metallo – dare alle comunità risposte concrete e dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come stanno e sollecitare soluzioni che passano anche per impostazioni culturali. Basti pensare che la Fiera di Calitri è il frutto di una impostazione culturale».
Pietro Guglielmo dell’UNLA ha puntato l’indice contro la mancanza di coraggio nell’innovarsi nei confronti di una società che cambia e della totale assenza di speranze per i giovani irpini e non solo. «Le intelligenze da noi non si possono esprimere perché vengono ingessate e il ruolo degli intellettuali in tutti questi anni è venuto meno, demolendo nel tempo quello strumento di crescita che è la cultura».
Giuseppe Iuliano, del Centro di Documentazione Poesia del Sud non ha usato giri di parole per dire che la politica non ha più risposte e che l’unica soluzione è che la nascita di una nuova cultura per il Sud possa arrivare soltanto rimettendo in moto un perpetuo meccanismo del parlarsi e del confrontarsi.
Salvatore Salvatore, dell’Associazione Pasquale Stanislao Mancini ha invitato ad abbandonare i campanili per riscoprire la necessità di fondere insieme intere zone. Su ciò ha fatto l’esempio della “Città della Baronia” più volte finita all’onore della cronaca ma mai realizzata. Salvatore ha poi chiuso sul fondamentale ruolo della scuola: «Nella scuola ci devono essere anche docenti capaci di fare amare questa terra».
Emilio De Lorenzo del Centro Studi Nicola Vella ha mosso forti critiche contro la cosiddetta società civile: «Non vedo società civile impegnata e di fronte a questo fallimento della politica noi non possiamo occupare ruoli che non ci competono. Noi, possiamo soltanto mettere in moto meccanismi che incidano sul sociale. Inoltre, dobbiamo far tornare alla ribalta la Questione meridionale della quale si è persa traccia».
Silvio Sallicandro editore della Delta3 ha ribadito la proposta già avanzata da Miscia di istituire un premio letterario a più sezioni che sposi l’impostazione della Fiera di Calitri e che presso i locali della stessa trovi una giusta celebrazione.