LIONI – Si terrà questa sera alle ore 20.00 presso il Cinema Nuovo di Lioni lo spettacolo ‘A figliata, commedia in due atti di Raffaele Viviani interpretato dalla Compagnia Instabile e Traballante del “Rione Sanità”. Ancora una volta la Fondazione Officina Solidale sceglie il teatro per portare avanti i suoi progetti di solidarietà. Dopo Miseria e Nobiltà messo in scena dall’associazione I Liberi Commedianti di Caposele è ora il momento della compagnia avellinese composta dagli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera “S.G. Moscati” di Avellino. I medici, gli infermieri e gli operatori amministrativi hanno scelto di indirizzare la loro passione per la recitazione alla beneficenza, sostenendo iniziative a favore soprattutto dei bambini e dell’integrazione. È per questo motivo che Officina Solidale ha deciso di organizzare l’evento che sosterrà e permetterà di chiudere e finalmente avviare un progetto di integrazione partito pochi mesi fa e che, fino ad ora, ha visto la partecipazione di tutto il territorio della Provincia di Avellino. Il PROGETTO GIADA è, infatti, rivolto ai giovani e ai ragazzi con disabilità che, al termine delle attività didattiche o a conclusione del percorso formativo, restano privi di quegli stimoli necessari a non compromettere i risultati raggiunti nella scuola sia in termini didattici che educativi. La Fondazione intende perseguire questo ambizioso quanto difficile e necessario obiettivo attraverso la realizzazione, per la prossima estate, di una serie di laboratori espressivi e creativi che mirano ad offrire ai destinatari opportunità di confronto sociale, di miglioramento della qualità delle relazioni interpersonali e di acquisizione di autonome capacità di progettazione del proprio tempo. La Compagnia, capeggiata dal Dott. Albino Zarrella, Primario del Reparto di psichiatria della Città ospedaliera e Direttore artistico dello spettacolo, e con la regia di Angela Caterina e Luigi Frasca, dopo il successo ottenuto l’anno scorso al Teatro Gesualdo di Avellino, ha deciso di proporre la pièce teatrale al pubblico dell’Irpinia e di appoggiare, in questo modo, un’importante iniziativa a favore del nostro territorio. La cultura quindi diventa strumento di sensibilizzazione e quale scelta migliore se non il teatro di Viviani, drammaturgo di Castellammare di Stabia che sulle tavole del suo palcoscenico ha dato vita alle gioie, ai problemi, alle lotte, alle ingiustizie e alle rivendicazioni dei napoletani più emarginati che sembrano non essere del tutto superate e anzi diventano metafora attuale di una parte della nostra società.