Ancora piccoli accorgimenti e tutto sarà pronto per la messa in scena di “Elì, Elì, Lemà Sabachtanì”, la Sacra Rappresentazione in costume d’epoca del Venerdì Santo di Atripalda, una delle più antiche tradizioni della Città dei Mercanti.
L’evento che richiama le folle e che tante volte in questi anni ha attirato l’interesse dei media regionali e della RAI TV.
I costumi di scena molto preziosi, la cura minuziosa di ogni particolare, la suggestione dei luoghi, restituiscono in pieno e con enorme intensità due delle fasi più emblematiche della Passione di Cristo: il Processo di Pilato e la Crocefissione!
E’ riconducibile all’inizio del 1800, grazie al devoto pescatore del quartiere popolare di Capo la Torre, il rapporto di fede che lega la terra di Sant’ Ippolisto di Antiochia e dei Santi Martiri di Atripalda ai momenti della Passione di Nostro Signore Gesu’.
I protagonisti dell’opera diretta da Lucio Mazza, sono Salvatore Mazza, Luciano Picone, Felice Cataldo e Modestino Minichiello. Nell’ordine vestiranno Ponzio Pilato, Caifa, Erode Antiba ed Hannan.
A questi si aggiungeranno altri personaggi di ordine minore e tantissime comparse fino a comporre un cast unico di circa duecento attori.
Enrico Giovino, l’anello di congiunzione tra la tradizione remota e quella attuale, passando per nonno Nicola e papà Pellegrino, sarà come al solito Gesù di Nazareth.
La direzione di palco è di Lucio Mazza.
La direzione tecnica è invece affidata per la prima volta ad un atripaldese, Carmine Romito, il quale, per la complessa circostanza impiegherà una potenza di oltre centomila watt. Migliaia di luci illumineranno la “Civita” ponendo in risalto le quinte murarie della città fortificata già in epoca Sannita, le Terme e la Domus romana.
L’impianto urbano dell’antica città di Abellinum, delimitato da una cinta muraria di circa due chilometri, ospiterà dunque uno dei due momenti più alti della Passione di Atripalda, quello in cui Ponzio Pilato consapevolmente emette la ingiusta sentenza di condanna alla crocefissione del Galileo.
La scelta dell’area archeologica di Abellinum come teatro di posa – così recita il Presidente della Pro Loco di Atripalda – è da collocarsi nella direzione della valorizzazione del nostro notevole patrimonio storico ed artistico.
Và ricordato che i resti dell’antica città di Abellinum occupano l’attuale pianoro della “Civita”, a nord-ovest dell’odierna Atripalda, sulla riva sinistra del fiume Sabato.
La Sacra Rappresentazione – continua Cucciniello – si inquadra in un progetto molto ambizioso di rilancio culturale, di ricerca e di recupero delle nostre più antiche tradizioni.
E’ dunque con enorme entusiasmo e con un notevole impiego di risorse finanziarie, grazie pure al contributo del 5×1000, che ci apprestiamo ancora una volta a consegnare alla città ed agli accorrenti di ogni dove una delle nostre più interessanti pagine di storia.
La Rappresentazione avrà inizio alle ore 20.15 nel Parco Archeologico di Abellinum con il Processo di Pilato e si concluderà con la Crocefissione sulla collina di S.Pasquale.
In tale occasione, la Pro Loco Atripaldese offre ai visitatori la possibilità di pernottare presso le strutture alberghiere cittadine e di partecipare, nella mattinata di sabato 23 aprile, alla visita guidata (su prenotazione) all’area archeologica di Abellinum.